venerdì 2 novembre 2018

Marnero – Quando Vedrai Le Navi In Fiamme Sarà Giunta L’Ora


“Quando Vedrai Le Navi In Fiamme Sarà Giunta L’Ora” è il nuovo e atteso disco dei bolognesi Marnero. Questa nuova uscita chiude quello che per la band rappresenta un ciclo, o forse meglio un concept di cui fanno parte i precedenti "Naufragio Universale" (2010), “Il Sopravvissuto” (2013) e “La Malora” (2016). Questo ultimo capitolo della saga incarna ancora una volta lo spirito di lotta e di quel maledetto male di male alla quale i Marnero ci hanno abituato nelle precedenti uscite. Insieme a loro cadremo ancora una volta in un nuovo abisso per intraprendere un ennesimo viaggio di maturazione e di forza che ci porta a sbattere ancora e ancora contro la potenza della natura e della vita, contro la quale tutti noi, prima o poi siamo, costretti a fare i conti. Le splendide liriche ci accompagnano come se fossero il nostro Virgilio, o forse il nostro Caronte, durante l’ascolto delle dieci tracce di questo potentissimo disco. I Marnero danno ancora una volta prova di cosa significhi fare musica come si deve in Italia. Arrangiamenti curati, musiche travolgenti che puntano dritte allo stomaco dell’ascoltatore, il quale non può far altro che rimanerne sommerso e affascinato proprio come i compagni di Ulisse dinanzi al canto delle splendide ma cattivissime sirene. Ancora una volta il mare e le sue profondità la fanno da padrone, nel bene e nel male l’acqua è l’elemento principe che ci accompagna nell’immaginario del disco. Questo capitolo però è quello finale, è quello dove si dà tutto, dove il nostro eroe, o meglio anti-eroe, si scontrerà contro i suoi mali più grandi e le navi sue compagne di mille avventure non potranno più salvarlo. Unitevi a quest’ ultima (?) avventura e lasciatevi trasportare dalle navi in fiamme che come una fenice rinasceranno in qualcosa di nuovo e forse migliore. Questo disco lo potete trovare fuori grazie a una produzione Do It Yourself tra To Lose La Track, Sonatine Produzioni, Sangue Dischi, Epidemic Records, Dischi Bervisti, Shove Records, Controcanti o in free download sul sito del gruppo. Il mio consiglio è quello di scaricare, comprare e andarvi ad ascoltare dal vivo questo gruppo. Non ve ne pentirete, sarà un bellissimo viaggio.





Tracklist:



1)      Le Navi Non Ardono Ancora

2)      A.C.H.A.B.

3)      Il settimo Senso

4)      Detriti

5)      Il Dilemma dei Due Guardiani

6)      Sulla Rupe

7)      A Torinoi Lo

8)      Il Gabbiere

9)      Prologue

10)  L’Assedio di Malgrado

lunedì 17 settembre 2018

7pollici di carta numero dieci

Ben ritrovati amici di 7pollici, la vostra fanzina su A4 preferita torna alla grande con questo nuovo numero dieci dedicato a tutti gli amanti della buona musica e delle autoproduzioni. 7pollici sostiene da sempre chi si sporca le mani per farsi le cose da solo. Ma veniamo al sommario: sulle pagine di questo numero troverete uno speciale su Mosaico Festival. La seconda edizione di Mosaico Festival quest’anno prevede una super line-up di gruppi interessantissimi provenienti da tutta Italia. A presentarci questo Festival e a rispondere alle nostre domande conosciamo Monica di Rete CR.AS.I. collettivo di associazioni di Cremona che organizza l’evento e non solo. Inoltre in questo numero, parecchio cremonese, siamo orgogliosi di ospitare per la seconda volta il giovane fumettista nostro concittadino Riccardo Ronchi che ci propone una divertentissima vignetta del fumetto del momento, ovvero Drago Droga. Chi non conosce ancora Drago Droga? Se non lo conosci, vai subito sulle pagine social di Fumetti Sbagliati per farti un’idea e innamorarti di questo povero draghetto. Ora non mi resta che augurarvi una buona lettura e invitarvi a pertecipare numerosi sabato 22 settembre a Mosaico Festival presso i giardini di Piazza Roma a Cremona. A risentirci al prossimo numero. Gabba gabba hey!

 
Scarica gratis il numero qui: https://tinyurl.com/y883pnsc


Se vuoi lo stampi, lo pieghi e buona lettura.


Poi se ti va puoi anche condividerlo.


Zet

giovedì 30 agosto 2018

Asino - Amore


Orsomaria Arrighi (voce e chitarra) e Giacomo Jah Ferrari (batteria) sono gli Asino e vengono da Massa e da Carrara. Suonano insieme da tanto, sono amici e si vogliono bene. Il loro primo disco era “Crudo”(2012), il secondo era “Muffa” (2014), il terzo è “Amore” uscito nella primavera del 2018 per tantissime e bravissime etichette italiane indipendenti: Pioggia Rossa Dischi, fromSCRATCH Records, All Ways Wrong, Dischi Decenti, Santa Valvola, General Soreness, Floppy Dischi, Dreamin Gorilla Records e Uno a Zero. Tutti e tre i dischi degli Asino hanno dentro sette brani di breve durata e di facile ascolto. Tutti e tre questi dischi hanno cinque lettere nel nome e sono delle bombe. Amore è la fine di questa triologia, è il capitolo finale.
Gli Asino per chi ancora non li conoscesse sono un duo anomalo e divertente, ispirato come ben pochi da sonorità noise e da una rabbia punk esagerata. Asino canta in italiano e sforna testi che vanno contro tutto e tutti. Gli Asino sono un ascolto diverso da tutto ciò a cui siete stati abituati. O forse sono la sintesi di tutto ciò che avete ascoltato. Chi lo sa? Troverete influenze blues, metal, stoner tra testi a volte nonsense, spesso impegnati, cantati, parlati o urlati. Questo nuovo disco “Amore” difatti è un mix di diverse sonorità. Abbassate la puntina del giradischi e lasciatevi trasportare dalla potenza di questo super duo. Ascoltate i testi, imparateli e cantateli a squarciagola come se non ci fosse un domani. Ascoltatemi che poi vi sentirete meglio. Se riuscite poi andate a vederli dal vivo e scoprirete un live set scatenato e coinvolgente. Comprate assolutamente questo disco degno di essere catalogato tra la migliore saggezza popolare. Infine lasciatevi andare, chiudete gli occhi, urlate forte, perché tanto è solo amore.


Tracklist:

1)    Sentirsi Male
2)    Enorme
3)    Umberto Space Echo
4)    Orsomariah Curry
5)    Offensivo
6)    Schiaphpho Dve
7)    Trenita

sabato 30 giugno 2018

Labradors – Future Ghosts


Il prower-trio migliore d’Italia torna con questo nuovo e bellissimo disco. Future Ghosts è il terzo full length, uscito dopo il precedente e spettacolare "The Great Maybe" del gennaio 2016 e tritato per tanto e tanto tempo sotto la puntina del mio giradischi.
Questo nuovo album prosegue in tutto quello che di buono sa fare questa band, ovvero ottimi arrangiamenti, canzoni mai banali, melodie pop che ti rimangono ben presto appiccicate in testa e un attitudine punk-rock come pochi altri. Il ritmo durante l’ascolto dell’album sa variare accompagnando l’ascoltatore tra diverse atmosfere e altrettante energie. La velocità è sempre ben dosata dalla band di Cantù e questo fa ben apprezzare tutti i brani proposti. Ascoltando Future Ghosts vi emozionerete e urlerete fortissimo con “Dancing In The Street” primo singolo estratto non per niente perché brano carico di speranza e spirito di fratellanza. Con “Apart” avrete tutto il tempo di riprendere fiato perdendovi nel riverberato ritornello finale, mentre proseguendo con “A Ton Of Friends” il ritmo ritornerà piano piano bello sostenuto così come in “When It’s Late” mentre a chiudere il lato A del disco ci pensa la tranquilla ballad “Song For Dave Insurgent”. 
Giriamo il vinilone e ad aprire il lato B troviamo l’energetica “Dirty” seguita a ruota da “Wave” e dalla riflessiva “Meet Me At The Ermitage”. “Ghost” ci riporta tutti in riga con il suo ritmo incalzante e diretto, mentre la mia preferita in assoluto di tutto il disco è la potente e urlata “One Doubt”. “That’s Not Us Anymore” chiude il lato e l’intero album con un personalità straordinaria che solo poche canzoni sanno avere.
Il disco è fuori grazie a due ottime etichette italiane, la veterana To Lose La Track e la neonata Fatty Liver Records. Comprate “Future Ghosts”, supportate questa grande band e le etichette che credono ancora nella buona musica stampata come si deve su vinile.

Tracklist:

Side A 
1)    Dancing In The Street
2)    Apart
3)    A Ton Of Friends
4)    When It’s Late
5)    Song For Dave Insurgent

Side B
1)    Dirty
2)    Wave
3)    Meet Me At The Ermitage
4)    Ghost
5)    One Doubt
      6)    That’s Not Us Anymore

giovedì 24 maggio 2018

Tough – Holiday With You


I Tough raggiungono i dieci anni di attività e li festeggiano alla grande, con un cd antologico di ben 44 brani e un 7” picture & shaped davvero particolare, entrambi prodotti grazie all’etichetta Badman Records, sempre attiva grazie a produzioni interessanti e mai banali.
Questo bel dischetto con una forma tutta particolare e una grafica davvero speciale continene due pezzi nuovi di pacca. Gli anni passano ma lo stile rimane sempre lo stesso, per fortuna diciamo noi. I chitarristi cambiano ma il trio di Piacenza rimane sempre e comunque un baluardo fedele alla linea. Punk-rock suonato bene, col cuore e sempre a una ottimo livello da dieci anni a questa parte non è cosa da tutti. 7pollici li ama da sempre ed è ben felice di festeggiare con loro e insieme a tutti quelli che li amano come noi questa speciale ricorrenza. Rimanete sempre così che siete qualcosa di speciale. Grazie Tough, w il punk-rock e obey The Ramones sempre.


Tracklist:

Side A
Holiday With You

Side B
Sweet Caress 

domenica 11 marzo 2018

7pollici di carta numero nove


Ben ritrovati amici di 7pollici, la vostra fanzina su A4 preferita torna alla grande con questo nuovo numero nove dedicato a tutti gli amanti della buona musica e delle autoproduzioni. 7pollici sostiene da sempre chi si sporca le mani per farsi le cose da solo. Ma veniamo al sommario: slle pagine di questo numero troverete uno speciale su Liam Gallagher ex voce dei britannici Oasis. Il fratellino ha fatto uscire il suo primo disco solista, “As You Were” che non è proprio niente male, anzi! Inoltre in questo numero inauguriamo uno spazio dedicato ai libri con la recensione di “Ramones. Hey! Oh! Let’s Go!” di Nicholas Rombes, mentre lo spazio della recensione è dedicato al primo primo 8" lathe-cut del trio italo-svedese Mount Fog uscito per la neonata bolognese Hustle Productions. I ragazzi sono dei musicisti interessanti fuori dagli schemi. Scoprite insieme a noi di cosa sono capaci. La seconda recensione della fanzina è dedicata all’uscita che tutti stavamo aspettando: la raccolta definitiva su vinile di tutta la discografia dei Verme. Non mi resta che augurarvi buona lettura e un felice inverno in compagnia dei vostri vinili preferiti.

A risentirci al prossimo numero. Gabba gabba hey!



Scarica gratis il numero qui: goo.gl/jfy14r

Se vuoi lo stampi, lo pieghi e buona lettura.

Poi se ti va puoi anche condividerlo.



Zet

sabato 10 marzo 2018

Mount Fog - We Know Nothing


Mount Fog è un progetto artistico multidisciplinare nato nel 2011 composto da Nicola Domaneschi, Erich Grunewald e Marco Verdi. Il trio italo-svedese si muove tra musica sperimentale e avanguardia elettronica mischiata a immagini e fotografie di notevole spessore presentate al pubblico attraverso installazioni e performance artistiche. All’inizio, il progetto era composto solo dai due cremonesi Nicola e Marco che fin da subito hanno saputo valorizzare il proprio territorio di pianura, bagnato dal grande fiume Po, avvolto da una nebbia fitta  per buona parte dell’anno e umido come pochi altri. Nelle loro performance che uniscono musica, suoni e immagini possiamo ritrovare tutti questi elementi tipici della Pianura Padana ma non solo. Con l’innesto di Erich il gruppo acquisisce una consapevolezza e un’attitudine più europea e internazionale. Questo progetto ormai viaggia veloce su un binario che corre tra Milano, Berlino e Gothenburg senza dover più dimostrare niente a nessuno.

We Know Nothing è la loro prima uscita discografica, ma l’ultima dopo diverse pubblicazioni su riviste e siti specializzati, performance e  installazioni in giro per tutta Europa e un riconoscimento ormai assodato dal punto di vista del genere. Questo disco è una piccola perla uscita in sole cento copie in un formato fuori dagli schemi in collaborazione con la neonata etichetta bolognese Hustle Productions. Il disco infatti è un 8" lathe-cut di forma quadrata inciso a tornio e correlato da grafiche decisamente particolari e ricercate. Da avere e far girare nel proprio giradischi assolutamente.



Tracklist:



SIDE A – In A House Of Many Entrance

SIDE B – We Know Nothing

mercoledì 28 febbraio 2018

Liam Gallagher – As You Were

Voce inconfondibile dal 1994, Liam Gallagher è ormai un’icona assoluta della musica britpop e della scena rock mondiale. Tutti riconoscono il suo timbro vocale e il suo modo particolare di cantare quando alla radio passa un suo pezzo o meglio ancora uno dei compianti Oasis. Nessuno che mastica un po’ di musica da tempo, anche mainstream, si può dimenticare di una voce così.
Questo “As You Were” è il suo primo disco da solista dopo l’avventura con i Beady Eye durata fino al 2014 quando il gruppo è stato sciolto. La band composta anche da  altri Oasis di quel periodo, era nata la sera del 28 agosto 2009 dopo la fuoriuscita del fratello Noel, compositore/mente/capo-supremo dal gruppo a tre date dalla fine del loro tour. Ricordo molto bene quel periodo ahimè. In una di queste tre date sarebbero dovuti passare anche da Milano ma non lo fecero. Ci sperai fino alla fine ma come me tanti altri che avevano preso i biglietti per vederli live rimasero a bocca asciutta. Niente Oasis. Niente gruppo preferito degli anni delle medie. Niente di niente. Ciao e grazie. Vennero sostituiti dai Deep Purple. Si mi vidi loro e posso dire di avere sentito live “Smoke On The Water” non suonata da una cover band. Che gioia. Dicevamo… tra le cose positive lasciate in eredità dai Beady Eye, a me non facevano particolarmente impaziente,  si dice che sono tra quegli artisti che hanno fatto crescere del 40% le vendite dei dischi in vinile in Gran Bretagna. Il mercato del vinile da anni aveva perso colpi a causa dell'arrivo dei nuovi mezzi digitali, che hanno cambiato ormai radicalmente il mondo del commercio musicale e grazie a loro è stato possibile dare di nuovo una spinta a questo mercato che noi patiti della puntina, amiamo tanto. Sarà vero? Mah, noi ci fidiamo e andiamo avanti a comprare dischi come abbiamo sempre fatto. Dai tempi delle medie appunto. Comunque, questo nuovo disco di Liam è davvero bello e forse è un ritorno alle origini. Ci sento dentro parecchio “Definitely Maybe”, un po’ di Stone Roses e di Smiths, gruppi che hanno sempre ispirato la band di Manchester nella creazione dei propri brani. Questo “As You Were” è un riprendere il filo dove lo si era lasciato parecchio tempo fa, è un riaffermasi ancora una volta per quello che si è davvero. Nel marzo 2010 Liam è stato nominato "più grande frontman di tutti i tempi" dalla rivista Q, due anni dopo ha ricevuto lo stesso premio anche dalla stazione radiofonica Xfm, che ha condotto un apposito sondaggio tra i propri ascoltatori. Nel novembre 2012 è stato votato nuovamente come miglior frontman dai lettori di NME su Facebook, Twitter e Yahoo. Siamo contenti per lui ma a noi però piace ricordarlo come lo scapestrato che sale sul palco per fare casino con la sua band tamburello in mano, una posa inconfondibile e una faccia da schiaffi arrogante come ben poche altre. A quelli come me la sua voce ricorda la seconda metà degli anni novanta, i primi video su MTv, le riviste musicali, la radio e le prime chiacchierate con gli amici su questo o quel gruppo musicale. Per noi all’epoca era tutto nuovo, anche questa ipnotica voce graffiante. Questo è il Liam che amiamo e ci piace ascoltare. Così come sei stato.



Tracklist:

01. Wall of Glass
02. Bold
03. Greedy Soul
04. Paper Crown
05. For What It's Worth
06. When I'm in Need
07. You Better Run
08. I Get By
09. Chinatown
10. Come Back to Me
11. Universal Gleam
12. I've All I Need


domenica 28 gennaio 2018

Verme – (RIP)


I Verme sono uno di quei gruppi che appartengono alla leggenda, un po’ come Falkor il FortunaDrago della Storia Infinita o come il caschetto arrogante di Fantaghirò. Quelle cose li che tutti conoscono e che tutti amano alla follia. Nati nel 2009 e morti la notte del 22/12/2012 in un concerto epico al Lo Fi di Milano, sono stati e saranno per sempre i paladini indiscussi dell’emo in Italia e per tutti gli appassionati e amanti del genere. Giacomo, Tommaso, Jacopo, Viole nel corso dei loro anni come Verme, ci hanno deliziati con alcune uscite ormai introvabili e rarissime. In ordine cronologico ricordiamo “Un verme resta un verme” (audiocasetta – 2010), “Vai verme vai” (audiocassetta – 2010), “Bad verme” (7” – 2011), “Vermica” (raccolta in cd delle precedenti uscite – 2011) e lo Splittone Paura (LP – 2012). Tutti dischi già sold-out da tempo. Ora grazie a un vero feticista dei dischi (come noi e tanti di voi immagino!), il buon Luca Benni di To Lose La Track, finalmente esce (RIP) la discografia completa dei Verme su vinile. Le bellissime stampe che accompagnano l’uscita sono invece a cura di Legno e alle grafiche di Jacopo e di Tommaso. Le fototessere che vi troverete all’interno sono del 2012 e il disco è uscito in edizione limitata a 300 copie. Fatelo vostro, mettetelo sul giradischi, abbassate la puntina e cantate a squarciagola come se non ci fosse un domani che tanto…”questo posto fa cagare”.


Tracklist:

Side A
A1 La Semplicità Della Montagna
A2 La Complessità Del Mare
A3 Piombo
A4 Ossimoro
A5 Coglione
A6 Figlio

Side B
B1 Gatto Gatto Gatto
B2 Risse Risse Risse
B3 Va Tutto Malone
B4 Va Tutto Marchette
B5 L'Inutilità Del Panorama
B6 Lo Squallore Del Tonno