domenica 21 agosto 2011

Screeching Weasel - "First World Manifesto"


Cosa c'è di meglio da fare in questo torrido fine agosto, che staresene a casa ad ascoltare in rotazione continua e perenne l'ultimo lavoro in studio degli Screeching Weasel?
First World Manifesto è uscito questa primavera, dopo undici anni di stop e doveva essere il rilancio per questa band leggendaria del punk-rock.
Poi però, sappiamo tutti cosa è successo: la rissa di Ben durante uno dei primi live, la dipartita degli altri e l'annuncio del mese scorso che il gruppo tornerà live in ottobre.
Tornando al disco, che è quello che più ci interessa, questo è un disco davvero bello.
Potenza, melodia, liriche intelligenti, arrangiamenti ben fatti e una voce unica nel suo genere.
Si comincia con Follow Your Leaders e subito ci arriva una bella botta in ghigna. Questo pezzo è un vero e proprio treno che ti arriva in faccia. Cori perfetti, un'arrangiamento curatissimo che ci fa amare fin da subito questo disco.
Proseguiamo poi con Frankengirl dalla melodia sconvolgente e Beginningless Vacation che ci riporta ad inizi anni novanta, e la cosa non fa che piacerci molto.
Dry is the Desert ha un intro che ci fa amare ed apprezzare la bellissima e inconfondibile voce di Ben Weasel. Questo è un esempio lampante di cosa gli Screeching sanno regalarci: un crescendo di melodia, potenza, riff azzeccatissimi e delle liriche magiche. Da citare il finale di ritornello: "And I’m praying to God that you’ll wait for me too."
Il disco scorre via veloce cone Totem Pole, Creepy Crawl con tanto di adorabili pa-pa-pa nel ponte e Three Lonely Days a chiudere il primo lato del disco.
Il lato B si apre con Friday Night Nation dai ritmi sostenuti e un ritornello che ti si appicchica subito in testa.
All Over Town, Fortune Cookie, Baby Talk e Come and See the Violence Inherent in the System dai ritmi spezzati e dalle melodie deflagranti scorrono via che è un piacere.
Bite Marks dalle atmosefere un po' cupe iniziale ci riporta subito ai soliti ritmi serrati e a ricevere l'ennesimo pugno nello stomaco.
A chiudere degnamente questo disco ci pensa Little Big Man con il migliore testo e il miglior contenuto che Ben ci potesse regalare.
In definitiva questo è un ottimo lavoro, da avere assolutamente perchè gruppi come gli Screeching Weasel ce ne sono davvero pochi.
Speriamo solo che questo non sia stato l'inizo della fine e di avere l'occasione di vederli dal vivo anche in Italia. Chissa, staseremo a vedere!

Tracklist:

Side A
01.Follow Your Leaders
02.Frankengirl
03.Beginningless Vacation
04.Dry Is The Desert
05.Totem Pole
06.Creepy Crawl
07.Three Lonely Days

Side B
01.Friday Night Nation
02.All Over Town
03.Fortune Cookie
04.Baby Talk
05.Come And See The Violence
06.Bite Marks
07.Little Big Man

http://www.screechingweasel.com/

martedì 2 agosto 2011

Fireworks- Gospel




Recensire questo sorprendente LP non è solo un modo per elogiare l'ultimo (straordinario) lavoro dei Fireworks, ma anche-e soprattutto- per annunciare l'attesa rinascita del movimento pop punk d'oltreoceano. In questo ultimo anno band come i Fireworks, The Wonder Years, Set Your Goals, Four Year Strong e Go Radio si sono accollati la responsabilità di riportare credibilità e genuinità al genere. E ci stanno riuscendo. Testi sentiti, basi che tornano ad essere poppunkperdavvero, live show suonati con il cuore e tutta la passione che serve. E forse anche di più.
Mi viene solo da dire "finalmente". Dall'inizi del millennio il punk melodico si è spinto inesorabilmente verso una pallida imitazione di se stesso, arrivando ad essere poco più di un genere per ragazzine che si sono stufate di ballare sugli ultimi successi di Lady Gaga.
Personalmente quindi considero questo lavoro un manifesto, sperando che anche i pochi che nel nostro Bel Paese sono rimasti con la voglia di fare sano pop punk possano riprendere ispirazione e coraggio.
Chiusa questa (lunga) parentesi, torniamo al disco.
La prima cosa che mi ha colpito è sicuramente la confezione. Bianca è la copertina, bianco il vinile.
L'artwork, nella sua semplicità, è pregevole e ben studiato. Il disegno è stato chiaramente realizzato a mano e disegnato su una carta di alta grammatura, per poi essere scannerizzato tutto insieme. Il che conferisce all'album un sapore ancora più "schizzato" e d'effetto.
Anche il titolo è curioso: "Gospel". Già da questo traspare l'intenzione di realizzare un album più maturo e completo del precedente (che tra parentesi non avevo apprezzato, se non per due o tre canzoni).
Il pezzo d'apertura è il primo singolo estratto "Arrows", che parte con un arpeggio melodico che ti rimane in testa per settimane, con un ritornello condito dagli "ohh ohh" classici dei FW.
Già da subito è evidente uno stile più personale della band di Metro Detroit, e non guasta il fatto che le abilità canore di David siano decisamente migliorate.
Anche la seconda traccia, "I was bon int the dark", è notevole. Altro ritornello degno di nota e qualche sano pezzo "tumpatumpatumpa", con respiri nei punti giusti.
Bello anche "We're stil pioneers" , che rimarca i progressi dei ragazzi del Michigan anche nella cura dei suoni, che in questo disco sono graffianti ma chiari allo stesso tempo.
Si passa poi a "Theet", quasi ulna ballata. C'è anche del ritmo dazereccio, in "Oh, why can't we start old and get younger?".
Chicca dell'album è peer "I am the challenger", ballata acustica grezza, con un suggestivo fruscio in sottofondo che con il gira dischi va a nozze. Anche la voce di David stona nei punti giusti, rendendo la canzone genuina e commovente.
Altro pezzo da segnalare, a mio parere, è "Life is killing me" dove il verso "sometimes "why" is a question that I wish I never even learned" vi fa capire come, anche a livello di liriche, ci si sta allontanando dallo stile "teen" e banale degli ultimi lavori di gruppi come All Time Low, Mayday Parade e Boys Like Girls.
Che dire.
Un altro acquisto da fare se siete appassionati del genere. E se credete che, come i New Found Glory dichiarano con il nome del loro prossimo tour, "Pop punk's not dead".

t.

Tracklist:

1. Arrows
2. I Was Born in the Dark
3. X's On Trees
4. We're Still Pioneers
5. Theet
6. Oh, Why Can't Start Old And Get Younger?
7. Summer
8. Life is Killing Me
9. I Am The Challenger
10. Paintings Of Paul Revere
11. I Locked My Time Capsule
12. The Wild Bunch

year: 2011
label: Triple Crown Records