venerdì 22 agosto 2014

Gazebo Penguins / Johnny Mox – Santa Massenza

Santa Massenza è un piccolo lago di montagna in Trentino, sulle sue colline si coltivano vigneti e tutt’intorno a sé ha sviluppato un importante distretto di distillerie. Da qui nascono vini e grappe davvero notevoli.
Il lago si trova nei comuni di Vezzano e di Padergnone in provincia di Trento ed è nato dall’erosione glaciale migliaia di anni fà.  Da qui nascono storie di vita vera.
Da qui il nome per lo split tra Gezebo Penguins e JohnnyMox, gente che suona pesante, proprio come la vita su in montagna.
Un lato per gruppo, due pezzi a testa, proprio come nelle migliori tradizioni. Sembra Natale. Già perché appena apri la bustina che contiene il vinile, ti accorgi che c’è qualcosa in più e tu sei già felice. Non sono solo i racconti scritti da Capra e da Johnny Mox che accompagnano le canzoni, è qualcosa di più. E’ lo spirito di questo disco.
Lo senti perché pervade ogni cosa, dalle musiche ai testi, dalle grafiche alla narrativa, tutto è accompagnato dallo stesso spirito. Sta poi all’ascoltatore definirlo e darne un proprio significato. In questo spirito ognuno di noi vi ci può ritrovare qualcosa o semplicemente rivedere una parte di sé. Imparare ad ascoltare e ad ascoltarci, questo forse sembra essere lo sforzo più difficile che Santa Massenza ci chiede. Rimanere in silenzio non porterà a niente. Devi buttare fuori tutto, fissare su carta, pestare forte l’uva sotto i tuoi piedi o suonare il tuo strumento come se non ci fosse un domani.
Così hanno fatto i Gazebo Penguins e Johnny Mox. Hanno guardato dentro di sé fissando negli occhi le loro paure più forti e ne hanno fatto un disco.
Un disco, Santa Massenza, che suona da paura come i ricordi che il tuo superio cerca di nascondere e grosso come quando viene giù a piovere quando sei in montagna. 
Alla fine dell’ascolto, questo è un disco che ti lascia un po’ estraniato, quasi spaventato. Tranquillo, qualcosa si è aperto dentro di te, proprio come l’erosione di migliaia di anni fà. Ora sei davvero pronto a guardarci dentro, non aver paura.
Santa Massenza è prodotto da To Lose La Track e da Woodworm ed è scaricabile qui.

Tracklist:

[A01] Gazebo Penguins – Riposa in piedi
[A02] Gazebo Penguins – Aspetteremo
[B01] Jhonny Mox – Hollow prayers
[B02] Jhonny Mox – Oh Reverend

giovedì 21 agosto 2014

Manges – All is well


All is well è il settimo LP dei Manges, tra dischi in studio, live e raccolte. I Manges sono il migliore gruppo punk-rock al mondo e il mio gruppo preferito. Bene, adesso la mia recensione potrebbe anche finire qui. E invece no, perchè ho voglia di raccontarvi come questo vinilone bianco appena cominci a suonare vi farà stare bene. Muoverete testa e piedino su e giù come se non ci fosse un domani. I ritornelli vi rimarranno appiccicati in testa in men che non si dica e i pezzi del disco vi voleranno via veloci uno dopo l’altro. L’unica cosa che poi vorrete fare sarà quella di cambiare lato e tirare ancora giù la puntina del giradischi per ricominciare daccapo. Mamma mia come suona bene sto dico e vaffa a che ne dice della produzione. Suona bene. Punto. E poi alla produzione c’è un signore come Hervè Peroncini, mica balle. I Manges si confermano ancora una volta, come se ce ne fosse davvero bisogno, i migliori e questo disco ne è la conferma.
Tutti i brani sono suonati veloci e precisi, puliti e senza sbavature, potenti ma bubblegum al tempo stesso. Ascoltando questo disco vi accorgerete che i Ramones vibrano nell’aria intorno a voi.
Nota di merito per la strumentale Topolinia e per il gran finale di Lone Commando. “We know he’s bound to sit on the electric chair ALL IS WELL”.
Il disco è stampato per il mercato europeo da Monster Zero e da It’s Alive Records per quello USA. Qualità ed esperienza. Non fate gli gnorri, compratelo!
Lunga vita ai Manges.

Tracklist:

Sidea A
1)    Crocodile in my head
2)    My Bad
3)    Plan Honolulu
4)    Love is a disease
5)    Panic at the ice rink
6)    Don’t screw un the formula

Side B
1)    Don’t bet on me
2)    I tried to die young
3)    Topolinia
4)    Secret agent super dragon
5)    I just wanna make you gry
6)    Lone Commando (all is well)

martedì 19 agosto 2014

Lantern – Diavoleria

Diavoleria è la seconda e ultima uscita dei giovanissimi Lantern, uscita dopo il precedente album di esordio Noicomete del 2012.  I Lantern sono un gruppo di Rimini da tenere sotto stretta osservazione per le potenzialità e lo spitirito che ci mettono nel suonare, sia su disco che dal vivo, vista la loro giovane età e la bravura innegabile. Questo disco, uscito a inizio anno, contiene otto pezzi che suonano da paura, in una maniera corale come solo pochi altri sanno fare.
Post-hardcore, screamo e punk sono le coordinate se proprio ne avete bisogno.
Daniele, Sergio, Luca, Marco e Michael ci sanno regalare arrangiamenti impeccabili, un cantato in italiano mai banale che alterna parti urlate e veloci a parti più lente e melodiche, chitarroni imponenti miscelati a una parte ritimica precisissima e potentissima. 
Le canzoni di Diavoleria suonano liscie una in fila all’altra trasportando l’ascoltatore in “…case senza finestre, le stesse dove avevamo bussato tante volte.”
Un disco che dura solo un lato, così non devi neanche fare lo sbatti di doverlo girare nel giradischi. Il collante di tutto il disco sono i testi delle canzoni che ci portano in una dimensione altra, dove passato presente e futuro si ritrovano sullo stesso livello. O forse non c’è più nessun livello? Starà poi a noi che ascoltiamo, saper rimettere i pezzi in ordine per non rimanervi intrappolati dentro. Le emozioni scorrono veloci ascoltando questo disco e la musica le accompagna fuori in maniera fragorosa. Diavoleria vi aiuterà nel cammino. Prendete carta e penna, fissate nero su bianco quali e quante emozioni vi tirerà fuori. Poi vedete voi cosa farne. Paul Auster e i Lantern avranno già fatto un buon lavoro per voi.
Il disco è uscito per V4V, Flyng Kids Records, Fallo Dischi e potete scaricarlo qui.

Tracklist:
1)    Inferno a rotta di collo
2)    Il segreto delle ragazze
3)    Bleck macigno
4)    Mucchio di ossa Copperpot
5)    Antonio
6)    Siberia
7)    L’invincibile S50
8)    Profeta
 

lunedì 18 agosto 2014

Marnero – il Sopravvissuto

“Da bimbetto sognavo di fare il pirata. Ora che sono un pirata il mio sogno è di fare il bimbetto…”

Sono mesi che voglio scrivere di questo disco. Già, perché “il Sopravvissuto” dei Marnero è uscito a metà dell’anno passato, ma sotto la puntina del mio giradischi è già passato un mucchio di volte. La pigrizia della scrittura per la tastiera ha fatto il resto, come sempre accade per le recensioni di questo blog.
Questo comunque mi è sembrato il periodo dell’anno più azzeccato, per condividere con voi un disco che parla di un viaggio, di mari, di porti e di cambiamenti.
Penso che adesso che siete tornati dalle ferie e vi siete riposati, siete davvero pronti per questo disco.
Lasciate a casa le vostre valigie grandi, le creme solari, le infradito e i costumini fashion; questo sarà un viaggio faticoso lungo rotte irreparabili dove imparerete a conoscervi meglio e se ce la farete sarete anche voi dei sopravvissuti.
Le musiche dei Marnero sono potenti come i cavalloni del mare quando è grosso e i loro testi sono pungenti come il grecale che spira da nord-est sulla vostra faccia fredda. Dovete essere pronti a tutto, perché neanche le sirene qui saranno dalla vostra.
Cari pirati, o presunti tali, imparate a memoria la lezione e salpate con i Marnero: “Il demone è figlio di luna calante. Il tempo è l’oceano, e io il navigante”.
Ascoltate questo disco e imparatelo come un mantra. Lasciatevi cullare dalle onde del mare e seguite la voce del capitano se volete arrivare al prossimo porto sani e salvi. Le insidie si nascondono dietro l’angolo ma “… la rotta è proprio questa sotto i piedi l’abisso, la schiuma negli occhi e il caos sopra la testa. Che cosa ci resta?”.
Ci resta un disco straordinario e completo (come dicono quelli che ne sanno). Un disco che davvero è un viaggio di formazione e di cambiamento. Spero solo per voi che non soffriate di mal di mare, perché qui i chitarroni e la linea di basso vi possono far brutti scherzi davvero. Qui si sente il miglior hardcore di scuola italiana. Musica potente e precisa, testi in italiano cantati come Poseidone comanda alternando sapientemente urla a linee vocali più melodiche. Gli arrangiamenti che vedono la presenza di viola e violino più dei cori ancestrali, rendono questa produzione una delle migliori degli ultimi anni nel panorama della musica indipendente italiana.
Finalmente “non c’è nessuna paura in questa notte senza luna”.
L’esperienza dei Marnero (ex Laghetto) da Bologna dopo i loro precedenti due dischi qui si fa sentire tutta ed è una goduria per le nostre orecchie da corsari del vinile.
Se non siete scemi ve lo scaricate gratis da marnero.bandcamp.com e se non lo siete del tutto ve lo comprate perché le grafiche e il packaging del vinile, dove trovate tutti i testi divisi in quattro cartoline come ognuno dei quadranti che compongono il filone narrativo del disco, sono qualcosa di spettacolare a cura di garadinervi.com
Il Sopravvissuto è stampato da una flotta variegata di etichette: Sangue Dischi, V4V Records, Fallo Dischi, Escape from Today, To Lose La Track, Dischi Bervisti e Mothership. Compratelo e supportate la musica indipendente italiana. Forza pirati!
“Dopo il primo passo oltre la prima soglia tutto è già dietro di miglia”.


Tracklist:

il Sopravvissuto Quadrante I
-       come se non ci fosse un domani
-       (come infatti non c’è)

il Sopravvissuto Quadrante II
-       non sono più il ghepardo di una volta
-       (che non sono mai stato)

il Sopravvissuto Quadrante III
-       il porto delle illusioni
-       prologologia

il Sopravvissuto Quadrante IV
-       rotta irreparabile
-       zonguldak

venerdì 8 agosto 2014

7pollici intervista To Lose La Track

1) Ciao Luca, presentati ai lettori di 7pollici e raccontaci come è nata l’idea di creare To Lose La Track e come si è sviluppata nel tempo.

Dalle cantine (anche se il magazzino di TLLT sta ancora nel mio garage) alle ribalte di Facebook =) la strada è stata lunga ma divertente e ci sono voluti 9 anni per stare dove siamo. Prossimo anno sono 10 anni che TLLT esiste, nata un po' per divertimento un po' per FARE qualcosa di buono con la musica che ci piace, la musica dei nostri amici che prima erano sono quelli di qui, in Umbria, poi la cerchia si è allargata e come dice Francesco di Baston8 (che riassume un po' tutto) "La filosofia dietro To Lose La Track è che A&R e scouting e quelle robe lì non servono. Si fa le cose con gli amici e si vede dove si arriva. Ha iniziato un sacco di anni fa e continua a lavorare più o meno allo stesso modo, un disco e un concerto alla volta".
 
 
2) Perché hai scelto di stampare in vinile?

Inizialmente siamo partiti con release in formato cd, vuoi per l'economicità della stampa in questo formato e perché ci sono molte più aziende in Italia che lo fanno. Però l'idea era quella di approdare prima o poi al formato vinile. Appena siamo diventati un minimo più scafati e appena presi i contatti giusti è stata la naturale evoluzione anche se in alcuni casi il cd viene ancora richiesto dal pubblico (soprattutto quello più giovane) e per certe produzioni in collaborazione con altre etichette (vedi le uscite di HAVAH dove il vinile è stato curato prima dai ragazzi di LEGNO e per l'ultimo da SOLO, il negozio di dischi di Milano) noi ci siamo occupati della stampa del cd.
 
 
3) Come ti organizzi con la stampa e la distribuzione delle copie dei dischi?

Riguardo alla stampa abbiamo i nostri contatti fidati che curano la produzione in tutti i dettagli, alcuni li facciamo con i sopracitati guaglioni di Legno, che seguono tutta la linea produttiva (tshirt, cd e vinili) dei Gazebo Penguins per esempio. Altri, come per l'ultimo dei DAGS! ci pensiamo direttamente noi contattando i pochi stampatori disponibili in Italia (in realtà me ne viene in mente solo uno, Phonopress in questo caso, che fa un lavoro certosino e super personalizzato, vedi foto allegata). Il doppio vinile di "Knots" dei Crash of Rhinos, ristampato già una volta, invece l'abbiamo stampato con l'inglese DMS che in pratica è un ufficio di Plymouth, UK che segue la produzione ma fisicamente stampa i dischi in Repubblica Ceca da un'azienda che si chiama CMZ dove attualmente viene fatto il 70% dei vinili europei: in questo caso la scelta è avvenuta perchè erano 3 le etichette coinvolte, noi, Big Scary Monsters (UK) e Topshelf Records (USA).
Riguardo alla distribuzione in Italia è seguita da Audioglobe che non ha bisogno di presentazioni. Mentre facciamo capolino anche fuori dell'Italia, in Giappone ad esempio grazie a Disk Union. Gli americani invece possono trovare qualche nostra produzione da Insound, gli amici inglesi invece da Rough Trade.
 

4) Spiegaci come scegli i gruppi da stampare e che rapporto hai con loro.

Tutto viene da relazioni con amici abbastanza aperte =)
Ci arrivano tante mail ogni giorno ma raramente si parte da una mail per quel che mi riguarda. Molto delle persone che pubblicano con TLLT sono amici che abbiamo incontrato per strada, ai festival, ai concerti, gente che come noi si sbatte e con cui condividere qualcosa, un disco, un concerto, un festival.

5) Chi ti piacerebbe stampare e quali progetti hai per il futuro?

Volevo stampare l'ultimo dei Braid ma poi è arrivata prima Topshelf Records! Scherzi a parte mi sto togliendo diverse soddisfazioni e già la prossimissima release in vinile di CRIMEA-X (Jukka dei Giardini di Mirò e Dj Rocca) che uscirà a ottobre e che rifanno i pezzi di John Carpenter rappresenta un cassetto che si è aperto dove avevo custodito un sogno.

6) Come vedi la realtà delle piccole etichette all’interno del nostro paese e in relazione con Europa e resto del mondo?

Il panorama americano è molto più organizzato che qui in Italia.
Vuoi anche perchè il mercato di riferimento è molto più grande numericamente parlando e ci sono più kids che ascoltano e comprano. Soprattutto il fatto che molte band pubblicano canzoni cantate in italiano rappresenta un limite per l'apertura del mercato ma d'altra parte c'è un grossa soddisfazione a cantare i pezzi sotto al palco in italiano (cosa che ho scoperto da pochi anni, prima coi Dummo e con gli Altro, poi coi Fine Before You Came e i Gazebo Penguins).

7) Come ultima curiosità, svela ai lettori di 7pollici qualè stato il primo vinile che hai ascoltato in vita tua e il primo che ti sei comprato.

Non ricordo l'anno, deve essere stato il 1988 o giù di lì. Avevo appena ricevuto in regalo per non ricordo quale ricorrenza uno stereo combo (senza lettore cd che era ancora troppo caro) con annesso giradischi, una roba non troppo di qualità ma che resiste ancora oggi nel garage di mio padre perchè un tempo l'elettronica di consumo era una cosa seria. Mi ricordo che proprio mio padre mi accompagnò ad acquistare due vinili, all'epoca ambitissimi: il doppio LP di LIVE AFTER DEATH degli IRON MAIDEN e LIVE IN UK degli HELLOWEEN. Tutti e due live, una sorta di best of dei rispettivi gruppi che come partenza della collezione di un giovane metallaro ci poteva stare. Il problema fu che ero poco pratico di questo formato (all'epoca solo cassette registrate) e purtroppo al secondo ascolto il primo vinile di Live after death mi cadde dalle mani e si spaccò (sogno la scena di notte ancora oggi!). Il giorno dopo mio padre, mosso a compassione, tornò a comperarne un'altra copia =)

Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per tutto. Ci si vede domenica ad Umbertide (PG) per l'Italian Party 2014. Lunga vita e prosperità!

grazie a te del supporto!
 
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