Sono mesi che voglio scrivere di
questo disco. Già, perché “il Sopravvissuto” dei Marnero è uscito a metà
dell’anno passato, ma sotto la puntina del mio giradischi è già passato un
mucchio di volte. La pigrizia della scrittura per la tastiera ha fatto il
resto, come sempre accade per le recensioni di questo blog.
Questo comunque mi è sembrato il
periodo dell’anno più azzeccato, per condividere con voi un disco che parla di
un viaggio, di mari, di porti e di cambiamenti.
Penso che adesso che siete
tornati dalle ferie e vi siete riposati, siete davvero pronti per questo disco.
Lasciate a casa le vostre valigie
grandi, le creme solari, le infradito e i costumini fashion; questo sarà un
viaggio faticoso lungo rotte irreparabili dove imparerete a conoscervi meglio e
se ce la farete sarete anche voi dei sopravvissuti.
Le musiche dei Marnero sono potenti come i cavalloni del
mare quando è grosso e i loro testi sono pungenti come il grecale che spira da
nord-est sulla vostra faccia fredda. Dovete essere pronti a tutto, perché
neanche le sirene qui saranno dalla vostra.
Cari pirati, o presunti tali,
imparate a memoria la lezione e salpate con i Marnero: “Il demone è figlio di
luna calante. Il tempo è l’oceano, e io il navigante”.
Ascoltate questo disco e
imparatelo come un mantra. Lasciatevi cullare dalle onde del mare e seguite la
voce del capitano se volete arrivare al prossimo porto sani e salvi. Le insidie
si nascondono dietro l’angolo ma “… la rotta è proprio questa sotto i piedi
l’abisso, la schiuma negli occhi e il caos sopra la testa. Che cosa ci resta?”.
Ci resta un disco straordinario e
completo (come dicono quelli che ne sanno). Un disco che davvero è un viaggio
di formazione e di cambiamento. Spero solo per voi che non soffriate di mal di
mare, perché qui i chitarroni e la linea di basso vi possono far brutti scherzi
davvero. Qui si sente il miglior hardcore di scuola italiana. Musica potente e
precisa, testi in italiano cantati come Poseidone comanda alternando
sapientemente urla a linee vocali più melodiche. Gli arrangiamenti che vedono
la presenza di viola e violino più dei cori ancestrali, rendono questa
produzione una delle migliori degli ultimi anni nel panorama della musica
indipendente italiana.
Finalmente “non c’è nessuna paura
in questa notte senza luna”.
L’esperienza dei Marnero (ex
Laghetto) da Bologna dopo i loro precedenti due dischi qui si fa sentire tutta
ed è una goduria per le nostre orecchie da corsari del vinile.
Se non siete scemi ve lo
scaricate gratis da marnero.bandcamp.com e se non lo siete del tutto ve lo
comprate perché le grafiche e il packaging del vinile, dove trovate tutti i
testi divisi in quattro cartoline come ognuno dei quadranti che compongono il
filone narrativo del disco, sono qualcosa di spettacolare a cura di
garadinervi.com
Il Sopravvissuto è stampato da
una flotta variegata di etichette: Sangue Dischi, V4V Records, Fallo Dischi,
Escape from Today, To Lose La Track, Dischi Bervisti e Mothership. Compratelo e
supportate la musica indipendente italiana. Forza pirati!
“Dopo il primo passo oltre la
prima soglia tutto è già dietro di miglia”.
Tracklist:
il Sopravvissuto Quadrante I
-
come se non ci fosse un domani
-
(come infatti non c’è)
il Sopravvissuto Quadrante II
-
non sono più il ghepardo di una volta
-
(che non sono mai stato)
il Sopravvissuto Quadrante III
-
il porto delle illusioni
-
prologologia
il Sopravvissuto Quadrante IV
-
rotta irreparabile
-
zonguldak
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