martedì 31 dicembre 2013

7pollici Awards 2013



7pollici Awards 2013
- prima edizione -

Anche 7pollici tira le fila di questo anno che volge al termine, segnalandovi quello che per noi sono state le migliore proposte musicali degne di nota. Sia chiaro, sono solo opinioni personali, nessuno vince niente di concreto, solo la gloria infinita all’interno del nostro piccolo blog scritto da appassionati di musica per altri appassionati di musica, che ascoltano roba in vinile. 7pollici durante l’ultimo anno ha teso l’orecchio, è stato un attento ascoltatore,  ha seguito con passione le proposte musicali, è andato ai concerti non rimandendo a casa dietro alla tastiera e si è fatto un’idea. Questa, noi di 7pollici, pensiamo sia una buona prassi per supportare e tenere viva la “scena” musicale italiana. Quella che leggerete poche righe più sotto è una fotografia che vi vogliamo lasciare di questo 2013, sottolineando quello che per noi è stato più importante e ci ha regalato emozioni. Perché in fondo noi amiamo la musica per questo, perché ci regala emozioni. Chi sta li sotto quest’anno ce ne ha regalate tante e lo vogliamo ringraziare così.

Bene, adesso basta pipponi e veniamo ai vincitori:

Miglior disco: “Knots” – Crash of Rhinos (leggetevi qui la recensione)

Miglior singolo: “Wild Tiger Woman” – Giuda (leggetevi qui la recensione)

Miglio artwork: “Il sopravvissuto” – Marnero (guarda qui)

Miglior etichetta: To Lose La Track (andate a farvi un giro qui)

Miglior nuova proposta: Fast Animals and Slow Kids (ascoltateli qui)

Miglior live:  Gazebo Penguins (guarda qui)

Premio alla carriera: The Manges (leggetevi qui la recensione)


E’ andata, adesso ci possiamo fare gli auguri in santa pace e dirci arrivederci all’anno prossimo, che poi è domani. 7pollici vi augura un buon fine/inizio anno, abbassando la puntina sul vinile che gira e alzando il volume come se non ci fosse un domani.

Gabba gabba hey!

domenica 29 dicembre 2013

The Manges - Everything released on 7" 93-13


I Manges sono il punk-rock. Punto. Su questo non si discute. Su questo siamo tutti d’accordo. Alzi la mano chi dice il contrario. Nessuno, bene.
Il fatto che siano pure italiani ci inorgoglisce proprio tanto e ci fa sentire più fortunati.
I Manges sono passione, cuore, sudore e magliette a righe da ormai vent’anni.
Per festeggiare degnamente questo importante loro passo in carriera (si ormai possiamo tranquillamente usare questo termine senza spaventarci o spaventare nessuno) le nostre scimmie spezzine preferite hanno deciso di regalarci un Box Set da paura a tiratura limitata a 333 copie (la mia è la 201/333, presa il 13 dicembre al release party al Tambourine) stampata da Otis Recordings, una costola dell’attivissimo booking Otis Tours.
All’interno del Box troviamo tre viniloni da 45’ contenenti cinquantaquattro (dico 54!)  canzoni uscite tra il 1993 e il 2013 su formato 7’, un fantastico booklet colorato  con foto e tutte le copertine dei dischi da cui provengono i pezzi, un posterone gigante con il logo “Munsters” della band,  due adesivi fighissimi, una toppa della Manges Army, una foto d’annata, la cartolina del concerto di Natale, un codice per scaricarti pure gli mp3 (così non ti puoi più lamentare e puoi ascoltare i Manges davvero ovunque!) e una bellissima stampa colorata a tirtatura limitata, disegnata e autografata da Manuel, batterista della band.
Insieme alla loro musica i cari Manges, ci regalano quindi anche un viaggio visivo nel tempo e nel corso dei loro ultimi vent’anni di attività su e giù dai palchi di tutto il mondo.  Si perché, per chi non lo sapesse ancora, i Manges hanno suonato con calibri come Screeching Weasel, Queers e CJ Ramone solo per citare i più importanti e significativi. Da segnalare per chi ancora non lo sapesse, che Dee Dee Ramone durante uno dei suoi ultimi concerti indossava la classica t-shirt “Punk-Rock Veterans” dei Manges. Ecco, questo per far capire a tutti, soprattutto ai neofiti o a chi non li conoscesse ancora, l’importanta e l’influenza che i Manges hanno sulla scena punk-rock mondiale. Si, non spaventiamoci a dirlo, i Manges sono un punto fermo ormai da anni sulla cartina del punk-rock di tutto il nostro bel pianeta. Nessuno come loro in questi vent’anni è riscito a rappresentare al meglio lo spirito e l’attitudine del punk-rock. I Ramones sarebbero sicuramente orgogliosi di loro. E questo ci fa sentire tutti più sereni e felici. Si perché questi ragazzi se lo meritano davvero tutto il nostro e il vostro rispetto. Sono delle persone fantastiche che mettono anima e cuore in quello che fanno, portando avanti un’idea di “fare musica” come solo pochi ormai sanno fare. I Manges sono una famiglia, questo viene fuori tutte le volte che li vedi suonare dal vivo e quando ci fai due chiacchiere prima o dopo il concerto.
Ascoltare a tutto volume Everything released on 7" 93-13 fa bene al cuore, ti fa muovere il piedino e la testa su e giù, ti fa alzare l’indice in alto mentre canti a squarciagola in camera tua come se non ci fosse un domani, ti fa rivivere, come succede a me, un pezzetto della tua vita bella o brutta non importa perché i Manges erano li a farti da colonna sonora e tutto andave bene. Sempre.
I vinili scorrono veloci uno dopo l’altro e canzone dopo canzone, ritornello dopo ritornello ti ritrovi felice a cantarle tutte con il sorriso stampato in faccia. Pochi gruppi riescono a darti questa bella sensazione, come invece i Manges sanno fare. E durare vent’anni, credetemi, non è cosa da tutti. I Manges sono come la migliore bottiglia del miglior vino che c’è in circolazione, più passa il tempo più acquisisce valore e bontà. Non c’è né, i Manges non stufano e non stuferanno mai, anzi adesso siamo tutti in trepidante attesa dell’uscita del prossimo disco. Per non farvi cogliere impreparati e per ammazzare al meglio l’attesa vi consiglio veramente di accaparrarvi una delle copie rimaste disponibili su Striped (web-shop gestito direttamente dal buon Andrea Manges). Immagino che la maggior parte delle copie sia volata via il 13 dicembre al Release Party e il 25 dicembre alla festa in Skaletta della Manges Army. Quindi fatevi furbi amici, non aspettate e non indugiate oltre a ordinare questo disco, ne vale davvero la pena. State sereni, ci si vede sotto il prossimo palco a divertirci insieme ai Manges e alle loro canzoni.

Gabba gabba hey!


Tracklist:
BOP BOP BOP
ANOTHER LOVE SONG FOR LUCY
BE ALONE
DO MY STUFF
SPOILT BOY COMMIE
BROKEN SHOE
S.O.S. I’M IN LOVE
I WANNA BE A CUNNINGHAM
ONLY YOU ARE THE GIRL WHO HITS THE GAS
FRANKIE AND JOHNNY
SHE’S A PUNK
COKE VENDING MACHINE
OH, MARY
MY ONLY FRIEND IS DEE DEE RAMONE
BREAK UP YOUR RADIO
SUMMER’S GONE
RUIN MYSELF WITH ROAD TO RUIN
TEENANGEL
I HATE YOU, DAVID
MELISSA IS A ROCKABILLY REBEL
TIME BOMB
THE ONLY COOL GIRL IN LADBROKE GROVE
WE ARE THE MANGES AND YOU SUCK!
FANATICO DI ROCK AND ROLL
BEHIND THE 8-BALL
MUNSTER BEAT
DUNKIN’ DONNA
I WILL ALWAYS DO
MANDY
BREAKDOWN
SUMMERTIME
BARRAGE OF HATE
HAVANA AFFAIR
JOEY’S SONG
ELVIS HAS LEFT THE BUILDING
THE GOONIES ‘R' GOOD ENOUGH
VENGEANCE IS MINE
NOW I WANNA BE A GOOD BOY
WAKE UP SCREAMING
RAINING
DUNE BUGGY
FLYING THROUGH THE AIR
BULLDOZER
IN THE MIDDLE OF ALL THAT TROUBLE AGAIN
DUCK AND COVER
BAD BRAIN
YOU DON’T WANNA BE LIKE ME
HIT THE PUNCHBALL
THESE TEARS MAY BELONG TO YOUR EYES
UNCLE WALT
BAD JUJU
SRI LANKA
IT’S ALL OVER YOU KNOW
GO MENTAL


www.manges.it

 

mercoledì 27 novembre 2013

The Murderburgers – The Are Only Problems

I Murderburgers, trio pop-punk scozzese, a ottobre hanno fatto uscire un nuovo album. Esattamente il quinto della propria prolifica seppur breve carriera iniziata nel 2007. Questo “The Are Only Problems” continua sulla scia dei precedenti lavori. Melodia, batteria bella tirata, ritornelli bubblegum e riffettini di chitarra messi al punto giusto.
La cosa che si apprezza di più di questo gruppo è la costanza. La costanza con cui i tre continuano a lavorare dritti sulla propria strada, incidendo dischi, split e andando in giro a suonare per tutta Europa senza mai fermarsi.
Questi tre pop-punkers sono da apprezzare. Il disco piace, si fa ascoltare ed è fatto proprio bene. Canzoni azzeccate che filano via veloci e ti fanno muovere la testa e il piedino su e giù. Tredici pezzi suonati come si deve, che potete ascoltare anche qui. Come riferimento prendete la vecchia scuola anni ’90 della Lookout, i Tennaage Bottlerocket, i Lillingtons e i Riverdales.
Il disco è stampato dalla californiana Asian Man e dall’olandese Monster Zero, sinonimi di assoluta qualità quando si parla di punkrock.
Diamo quindi tutti un cinque alto ai Murderburgers e compriamo questo disco!

Tracklist:

1)    Another Way Out Of Here
2)    Everything Is Muted & Brown
3)    Sorry In Advance
4)    When Winter Doesn't End
5)    The Working Week Is A Case Study
6)    No Need For The Reminder
7)    The Next Time...
8)    All My Best Friends Are Dying
9)    The Shades Of Grey
10) Turning 25 Was Shit
11) My Name Is Elbows
12) Christine, I Forgive You
13) My Inner Mental Room


www.themurderburgers.co.uk

lunedì 11 novembre 2013

Giuda – Wild Tiger Woman

Wild Tiger Woman è il nuovo singolo dei Giuda che anticipa l’uscita del nuovo album “Let’s do it Again” prevista per il 16 novembre.
Il suono della band romana rimane stabile sulla linea intrapresa con lo stupefacente disco d’ersordio “Racey Roller” uscito nel 2010, che ha raggiunto le dieci mila copie vendute.
Le influenze della band sono chiare fin dal primo ascolto anche per un neofia. Rock’n’roll, glam e rock inglese anni ‘70 miscelati insieme con grande maestria riescono a dar vita al fantastico e inimitabile sound di questo gruppo strepitoso.
Le melodie sono ancora più “catchy” e conivolgenti rispetto gli inizi, la voce del cantante Lorenzo Moretti si fa più calda e trascinante, mentre le ritmiche si fanno più sostenute.
“Wild Tiger Woman” è un singolo perfetto sotto tutti i punti di vista. Ti rimane attaccata in testa fin dal primo ascolto mentre “Maybe it’s all over now” è il perfetto B side, melodico e conivolgente al punto giusto, con un riff di chitarra di altri tempi.
Insomma due canzoni che da sole valgono l’intero 7”. Da sottolineare poi le splendide grafiche a cura di Tony CrazeeKid che accompagna fin dagli esordi la band e il suo concept visivo. Copertina stupenda ed etichetta centrale del vinile davvero spettacolare e ben curata. Alla produzione troviamo lo stesso Danilo Silvestri del primo disco che grazie a una regsitrazione rigorosamente in analogico dona al sound generale quel timbro seventies, tipico marchio di fabbrica della band.
Questo disco è disponibile su Fungo (per Italia) e Brass City Boss Sound (per gli USA).
Prendetelo, è una bomba! Aaargh!

Tracklist:

Side A
Wild Tiger Woman

Side B
Maybe it’s all over now

www.giuda.net

martedì 29 ottobre 2013

Crash Of Rhinos - Knots

I Crash Of Rhinos sono cinque ragazzoni inglesi che scrivono e suonano belle canzoni da parecchio tempo. A vederli non immagineresti mai. E invece melodie strepitose e mai banali, cori della madonna e stacchi improvvisi così come gli innumerevoli cambi di ritmo, vanno a creare canzoni che ti prendono subito al primo ascolto e fanno di questo disco una perla rara. Due chitarre, due bassi e cinque voci completamente differenti tra loro creano la giusta armonia. Vederli dal vivo poi aiuta. A fine settembre abbiamo avuto il piacere di vederli durante il Festival dell’Arci Svolta di Rozzano (MI) ed è stato puro piacere. Cantano tutti e cinque, si scambiano spesso gli strumenti tra loro senza nessuna difficoltà e pestano come pochi. Ascoltarli su disco è un’altrettanto piacere. Knots è uno di quei dischi completi che ti rapiscono, ti trasportano con loro e ti fanno provare parecchie emozioni per tutta la loro durata. Knots è un viaggio che ti fa guardare e ascoltare dentro, anche nelle parti più nascoste e che fanno più paura. Ma stai tranquillo, non hai nulla di che temere perché i cinque Rhinos ti accompagnano magistralmente e ti fannno sentire sicuro in loro compagnia. Devi solo mettere la puntina sui due vinili che compongono l’album, alzare il volume e lasciarti andare. Due dischi che ospitano undici canzoni all’interno di una copertina doppia slendida, con una grafica semplice e pulita ma efficace, che rappresenta al meglio l’anima di questo disco e delle canzoni che lo compongono. Per dare dei riferimenti possiamo definirlo post-punk, emo, post hardcore o semplicemente punk fatto come si deve, dove gli intrecci tra melodia, voci e una sezione ritimica da paura hanno la meglio.
La stampa è affidata a Topshelf Records, Big Scary Monters e alla italianissima e  produttivissima To Lose La Track, etichetta umbra che si sta facendo notare sempre di più con le sue produzioni di qualità. Insomma una garanzia. Prendete questo disco, ascoltatelo a tutto volume e ve ne innamorerete subito. Fatelo!

 Tracklist:

Side A
1)    Luck has a name
2)    Opener
3)    Everything is
4)    Interiors

Side B
5)    Sum of all parts
6)    The reason I took so loney
7)    Impasses

Side C
8)    Mannheim
9)    Standards & Pratice

Side D
10) Lean out
11) Speed of Ocean Greyhounds



domenica 20 ottobre 2013

THE VETERANS 2 & 3



L’estate è ormai finita da un pezzo ma la voglia di ascoltare questi due dischi è ben lontana dallo smettere. 2 e 3 dei Veterans continuano a girare nel mio giradischi senza sosta da fine maggio a questa parte, ovvero da quando grazie a moltissimi “raisers”, Andrea Manges e Alex Bounty hanno raggiunto l’obiettivo che si erano prefissati, chiedendo ai fans di aiutarli con una raccolta fondi per la stampa di questi due vinili.
Questi due lavori proseguono nella magica scia lasciata dal primo omonimo e splendido album uscito nel 2008.
Ogni 7” contiene due brani, uno per lato, come nella migliore tradizione del genere. I pezzi viaggiano tra atmosfere surf, rock e punk-rock, melodie che ti si appiccicano subito in testa , coretti azzeccatissimi che ti fanno subito venire una voglia matta di cantare insieme alla inconfondibile voce di Andrea. 
Quattro brani speciali, compresa la splendida cover di “The Restless Surfer” di Jan & Dean che ti fanno stare bene uno più dell’altro. Se proprio dovessi scegliere il mio disco preferito direi che 3 con le splendide “Sidwalk Beat” e “Mexican Standoff”, si aggiudica il primo posto. Da sottolineare anche le molte collaborazioni che hanno visti coinvolti tra gli altri al basso la Ally dei Teenage Bubblegum, Stefan-Eno dei Tough e Gardo dei leggendari “Psycho Surfers” alle chitarre e Perry Leenhouts degli olandesi Travoltas ai cori. 
All’interno delle copertine trovate anche i codici per scaricarvi i brani in mp3 da portare sempre con voi nel vostro lettore portatile.
In conclusione, vi dico che questi sono due dischi da avere assolutamente nella vostra collezione. Ascoltare i Veterans vi farà tornare il sorriso e una voglia matta di andare al mare. I Veterans vi fanno stare bene, li potete ascoltare sul loro bandcamp o acquistare qui. La triologia così è conclusa. Una domanda nasce spontanea: continua..?


2
Side A: Big heads, no brain
Side B: The restless surfer

3
Side A: Sidewalk Beat
Side B: Mexican Standoff

martedì 10 settembre 2013

Minnie's - Ortografia

“Ortografia” è l’ultimo disco dei milanesi Minnie’s, uscito dopo una pausa di tre anni dal precedente “L’esercizio delle distanze”.
Con questo disco i Minnie’s si confermano ancora una volta un gruppo completo, che sa scrivere ottime canzoni sia dal punto di vista degli arrangiamenti che da quello della scrittura dei testi.
Pochi gruppi in Italia riescono a trovare questa giusta amalgama. I Minnie’s invece, ci riescono alla grande.
In questo disco troviamo dieci canzoni scritte magistralmente. Musiche e testi vanno a braccetto e scorrono via veloci trasmettendoci gioia e la passione che il gruppo ha messo nello scrivere questo disco.
Sotto la puntina questo vinilone giallo, pompa alla grande regalandoci dieci canzoni eterogenee che si fanno subito amare.
La registrazione è ottimale e l’intensità con cui il gruppo ha registrato si sente appieno.
I pezzi sono tirati al punto giusto, le melodie ci sono tutte e i testi sono qualcosa di veramente azzeccato. Come sempre d’altronde. Questo è punk-rock d’autore.
In più di dieci anni di attività i ragazzi si sono evoluti molto, diventando una delle migliori realtà della musica rock/punk indipendente italiana.
Il packaging è curato e ben fatto, a due colori nero e giallo, il disco è prodotto da To Lose La Track, Fallo Dischi e Neat is Murder.

Dovete averlo, altrimenti lo potete anche scaricare gratuitamente qui.


Tracklist:

Side A
01 - Quanto costa una domanda
02 - Fiumi
03 - Tragedia
04 - E’ la quotidianità
05 - Seite
06 - La buona stagione

Side B
07 - Daccapo
08 - Capodanno
09 - Ortografia
10 - Ogni colpo è l’ultimo


www.minnies.it

martedì 6 agosto 2013

THE LEECHES - UNDERWATER

Sott’acqua si sta bene, specialmente d’estate come quando in questi giorni si sfiorano i quaranta gradi centigradi.
Meglio ancora, si sta ascoltando a tutto volume l’ultimo disco dei Leeches. Sono mesi che mi ero ripromesso di recensirlo.
Underwater, uscito quest’inverno e subito accolto da tutti come un gran disco, è il quarto album della migliore punk-rock band live italiana.
Siamo tutti d’accordo si, ai Leeches si vuole bene. E ci piacciono da impazzire, sia live dove ci regalano degli show fantastici e sudatissimi, sia su disco.
Questo disco poi è prodotto dal leggendario Daniel Ray che ha saputo dare, secondo me, quel pizzico in più di precisione al lavoro in studio della band comasca.
In questo disco troviamo tredici pezzi, tra cui una cover, di un punk-rock fatto con i fiocchi e impacchettato per benino.
Le canzoni sono tutte belle, scritte magistralmente e arrangiate come solo pochi sanno fare. All’estero ci invidiano un gruppo e un disco così, ne sono certo!
Underwater conferma i Leeches, come se ce ne fosse ancora bisogno, tra i migliori nel panorama punk-rock europeo.
I Leeches sono un gruppo da amare, supportare e andare a sentire live.
Ascoltatevi questo disco e ne avrete la conferma. Fatelo!

Tracklist:

Side A
01 - I’m everything to me
02 - Piranha boys
03 - Serious
04 - Feelin’ alright tonight
05 - Down on my knees
06 - Vanilla Coke

Side B
01 - Stop the clock
02 - Nothing at all
03 - Standing on my tomp
04 - My life
05 - Too hungry to pray
06 - Me-262
07 - Into the storm

https://it-it.facebook.com/LEECHES

domenica 12 maggio 2013

Gazebo Penguins - "Raudo"

"Raudo" millanta esplosioni ma in realtà crea un focolare.
Contestualizzo: "Legna" ci aveva stupito per una suono d'impatto senza una violenza fine a se stessa, testi semplici, coi piedi per terra ma con quel piglio accattivante. "Legna" funziona.
Anni di Fugazi e Refused masticati e metabolizzati fino a farli propri, a farli suonare completamente diversi, nostrani e genuini.
""Raudo" segue quella strada ma raddrizza il tiro.
Nella sua eterogeneità è più compatto, tracce pensate già nel contesto dell'abum. Ma ok, ci arrivo: il focolare, la famiglia.
Questa è l'impressione, questo è ciò che mi ha lasciato.
Largo ai sentimentalismi che l'oggettività l'ho persa da un pezzo.
In un momento in cui dalla loro alla mia generazione (Dai circa 20 ai circa 30 anni.) non ci si è ancora guardati negli occhi per ammettere la scomparsa della cosa più preziosa che abbiamo mai avuto
: La speranza di creare in tempi umani un reddito stabile, una vita completa e indipendente, la possibilità se mai lo vorremo di creare una famiglia (Sì, l'ho detto).
Esattamente in questo momento, nel momento giusto qui si parla di "Trasloco" si parla della vergogna di tornare alla "Casa dei miei" (per chi poi ha già provato ad uscirne.) si parla del proprio nonno, delle radici, dei mobili, del caffè, della mancanza, della convivenza, della proprio adolescenza nel proprio paese sperduto in campagna, senza vergogna, senza ripudiare nulla. Perché sì, c'è anche gente non vive a Milano o a Bologna e che sta benissimo comunque, si parla di questo insomma.
 Senza pedanteria, senza illusioni, senza spocchia.
E tu con loro in coro dal secondo ascolto.

Insomma: Basta poco per sentirsi piuttosto bene e quel poco e tutto qui dentro. (uo uo uo)


Tracklist:
 01 Finito il caffè
 02 Casa dei miei
 03 Difetto
 04 Domani è gennaio
 05 Ogni scelta è in perdita
 06 Correggio
 07 Trasloco
 08 Mio nonno
 09 Non morirò
 10 Piuttosto bene

P.S. Lo scarichi gratis QUI


.A.M.