1) Ciao Luca, presentati ai lettori di 7pollici e raccontaci come è
nata l’idea di creare To Lose La Track e come si è sviluppata nel
tempo.
Dalle cantine (anche se il magazzino di
TLLT sta ancora nel mio garage) alle ribalte di Facebook =) la strada è
stata lunga ma divertente e ci sono voluti 9 anni per stare dove siamo.
Prossimo anno sono 10 anni che TLLT esiste, nata un po' per divertimento
un po' per FARE qualcosa di buono con la musica che ci piace, la musica
dei nostri amici che prima erano sono quelli di qui, in Umbria, poi la
cerchia si è allargata e come dice Francesco di Baston8 (che riassume un
po' tutto) "La filosofia dietro To Lose La Track è che A&R e
scouting e quelle robe lì non servono. Si fa le cose con gli amici e si
vede dove si arriva. Ha iniziato un sacco di anni fa e continua a
lavorare più o meno allo stesso modo, un disco e un concerto alla
volta".
2) Perché hai scelto di stampare in vinile?
Inizialmente siamo partiti con release in formato
cd, vuoi per l'economicità della stampa in questo formato e perché ci
sono molte più aziende in Italia che lo fanno. Però l'idea era quella di
approdare prima o poi al formato vinile. Appena siamo diventati un
minimo più scafati e appena presi i contatti giusti è stata la naturale
evoluzione anche se in alcuni casi il cd viene ancora richiesto dal
pubblico (soprattutto quello più giovane) e per certe produzioni in
collaborazione con altre etichette (vedi le uscite di HAVAH dove il
vinile è stato curato prima dai ragazzi di LEGNO e per l'ultimo da SOLO,
il negozio di dischi di Milano) noi ci siamo occupati della stampa del
cd.
3) Come ti organizzi con la stampa e la distribuzione delle copie dei dischi?
Riguardo
alla stampa abbiamo i nostri contatti fidati che curano la produzione
in tutti i dettagli, alcuni li facciamo con i sopracitati guaglioni di
Legno, che seguono tutta la linea produttiva (tshirt, cd e vinili) dei
Gazebo Penguins per esempio. Altri, come per l'ultimo dei DAGS! ci
pensiamo direttamente noi contattando i pochi stampatori disponibili in
Italia (in realtà me ne viene in mente solo uno, Phonopress in questo
caso, che fa un lavoro certosino e super personalizzato, vedi foto
allegata). Il doppio vinile di "Knots" dei Crash of Rhinos, ristampato
già una volta, invece l'abbiamo stampato con l'inglese DMS che in
pratica è un ufficio di Plymouth, UK che segue la produzione ma
fisicamente stampa i dischi in Repubblica Ceca da un'azienda che si
chiama CMZ dove attualmente viene fatto il 70% dei vinili europei: in
questo caso la scelta è avvenuta perchè erano 3 le etichette coinvolte,
noi, Big Scary Monsters (UK) e Topshelf Records (USA).
Riguardo alla distribuzione in Italia è seguita da Audioglobe che
non ha bisogno di presentazioni. Mentre facciamo capolino anche fuori
dell'Italia, in Giappone ad esempio grazie a Disk Union. Gli americani
invece possono trovare qualche nostra produzione da Insound, gli amici
inglesi invece da Rough Trade.
4) Spiegaci come scegli i gruppi da stampare e che rapporto hai con loro.
Tutto viene da relazioni con amici abbastanza aperte =)
Ci
arrivano tante mail ogni giorno ma raramente si parte da una mail per
quel che mi riguarda. Molto delle persone che pubblicano con TLLT sono
amici che abbiamo incontrato per strada, ai festival, ai concerti, gente
che come noi si sbatte e con cui condividere qualcosa, un disco, un
concerto, un festival.
5) Chi ti piacerebbe stampare e quali progetti hai per il futuro?
Volevo
stampare l'ultimo dei Braid ma poi è arrivata prima Topshelf Records!
Scherzi a parte mi sto togliendo diverse soddisfazioni e già la
prossimissima release in vinile di CRIMEA-X (Jukka dei Giardini di Mirò e
Dj Rocca) che uscirà a ottobre e che rifanno i pezzi di John Carpenter
rappresenta un cassetto che si è aperto dove avevo custodito un sogno.
6) Come vedi la realtà delle piccole etichette all’interno del nostro paese e in relazione con Europa e resto del mondo?
Il panorama americano è molto più organizzato che qui in Italia.
Vuoi anche perchè il mercato di riferimento è molto più grande
numericamente parlando e ci sono più kids che ascoltano e comprano.
Soprattutto il fatto che molte band pubblicano canzoni cantate in
italiano rappresenta un limite per l'apertura del mercato ma d'altra
parte c'è un grossa soddisfazione a cantare i pezzi sotto al palco in
italiano (cosa che ho scoperto da pochi anni, prima coi Dummo e con gli
Altro, poi coi Fine Before You Came e i Gazebo Penguins).
7) Come ultima curiosità, svela ai lettori di
7pollici qualè stato il primo vinile che hai ascoltato in vita tua e il
primo che ti sei comprato.
Non ricordo l'anno,
deve essere stato il 1988 o giù di lì. Avevo appena ricevuto in regalo
per non ricordo quale ricorrenza uno stereo combo (senza lettore cd che
era ancora troppo caro) con annesso giradischi, una roba non troppo di
qualità ma che resiste ancora oggi nel garage di mio padre perchè un
tempo l'elettronica di consumo era una cosa seria. Mi ricordo che
proprio mio padre mi accompagnò ad acquistare due vinili, all'epoca
ambitissimi: il doppio LP di LIVE AFTER DEATH degli IRON MAIDEN e LIVE
IN UK degli HELLOWEEN. Tutti e due live, una sorta di best of dei
rispettivi gruppi che come partenza della collezione di un giovane
metallaro ci poteva stare. Il problema fu che ero poco pratico di questo
formato (all'epoca solo cassette registrate) e purtroppo al secondo
ascolto il primo vinile di Live after death mi cadde dalle mani e si
spaccò (sogno la scena di notte ancora oggi!). Il giorno dopo mio padre,
mosso a compassione, tornò a comperarne un'altra copia =)
Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per tutto. Ci si vede domenica ad Umbertide (PG) per l'Italian Party 2014. Lunga vita e prosperità!
grazie a te del supporto!
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