Il 14 dicembre del 1979 usciva
London Calling il disco più bello dei Clash e sicuramente di tutta la storia
della musica. 19 brani, suddivisi nei rispettivi quattro lati del doppio vinile,
che nel corso di questi quarant’anni è riuscito a vendere oltre due milioni di
copie nel mondo, nonostante il gruppo non sia più in attività dall’86. Questi in breve i numeri record di un disco
che è una pietra miliare della musica rock e punto di riferimento per un sacco
di artisti di tutti i generi. Si proprio così, perché all’interno di questo
album possiamo trovare diverse anime che lo compongono; c’è tanto punk rock,
diverso reggae, così come del rockabilly, del rhythm and blues e perfino del
jazz. Il crossover prima del crossover. Ogni artista musicale contemporaneo ha
avuto a che fare almeno una volta con questo disco o con una delle sue canzoni.
Pezzi che sono diventate delle icone o dei manifesti, canzoni imprescindibili
nella cultura musicale pop di più generazioni strette tra lotte di classe e
sogni di un futuro migliore. Il brano omonimo del disco posto in apertura mette
subito in chiaro le cose: abbiamo tante cose da dire perché fuori stanno
succedendo parecchie cose da raccontare, ascoltateci e se non ci volete sentire
urleremo ancora più forte. La necessità di comunicare quello che stava
accadendo in Inghilterra ma non solo, la voglia di porsi come megafono di una
generazione pronta ad esplodere e la velocità di reazione tipica del punk fanno
da humus per la scrittura di tutto
London Calling. Una dopo l’altra ogni canzone rapisce l’ascoltatore per il suo
contenuto e per l’eterogeneità degli arrangiamenti musicali. Capolavori come
Spanish Bombs, Lost in The Supermarket o Death Or Glory solo per citarne
alcuni. I quattro Clash, Joe Strummer voce e chitarra, Mick Jones chitarra
solista e voce, Paul Simonon basso e voce e Topper Headon batteria hanno saputo
creare un suono unico e immortale, così come la copertina del disco. La foto
del bassista che spacca sul palco il proprio strumento scattata dalla fotografa
Pennie Smith durante il loro concerto al Palladium di New York il 21 settembre
1979 e la grafica che riprende quella del primo album di Elvis Presley sono
diventate un’icona mondiale non solo in campo musicale. Fatevi un favore se non
l’avete mai ascoltate ascoltatelo e se non l’avete nella vostra collezione di
vinili rimediate subito. Non c’è niente di più bello al mondo che far scendere
la puntina del giradischi, alzare il volume e lasciarsi andare alla magia
creata dai Clash. Dopo quarant’anni di vita questo disco suona ancora così
dannatamente attuale e noi che ne godiamo non possiamo far altro che festeggiarlo.
Tanti auguri London Calling!
Side A
1) London
Calling
2) Brand
New Cadillac
3) Jimmy
Jazz
4) Hateful
5) Rudie
Can’t Fail
Side B
1) Spanish
Bombs
2) The
Right Profile
3) Lost
In The Supermarket
4) Clampdown
5) The
Guns Of Brixton
Side C
1) Wrong’em
Boyo
2) Death
or Glory
3) Koka
Kola
4) The
Card Cheat
Side D
1) Lover’s
Rock
2) Four
Horsemen
3) I’m
Not Down
4) Revolution
Rock