Johnny Mox è un figo e potrebbe benissimo finire qui la
mia recensione. Ma se proprio vogliamo dire due parole, Johnny è uno che ne sa
una cifra ed è in giro a portare le sue canzoni da parecchio tempo. Viene da
Trento e la sua musica ne risente perché è spigolosa come il fianco di una
montagna.
Questo nuovo lavoro, Obstinate Sermons è un viaggio nelle sonorità della musica nera tipica del sud degli
Stati Uniti mischiato al beatbox delle strade del Bronx e al punk-hardcore della
Washington D.C. anni ’80. Questo disco non ti lascia scampo, ti risucchia e ti
trascina dentro senza alcuna speranza come solo i dischi blues fatti bene sanno
fare. I chitarroni sono ben amalgamati ai synth, la voce e il beatbox sono dei
pugni in faccia senza alcun ritegno. E’ un attimo e ci caschi dentro. Sei
trascinato dentro ai sermoni che è un piacere. Il disco trasuda musica cruda e
viscerale che solo un genio come Johnny Mox può saper creare in maniera così
raffinata e curata. Il lavoro fatto all’Igloo AudioFactory con Sollo dei Gazebo Penguins si sente e ci piace assai. Quello che
arriva all’orecchio dell’ascoltatore è una bella pacca. Credetemi, lasciatevi
rapire da Johnny Mox e dai suoi sermoni.
Tracklist:
1. They told me to have faith and
all I got was the sacred dirt of my empty hands
2. A War Sermon
3. Praise the Stubborn
4. Ex Teachers
5. O' Brother
6. Endless Scrolling
7. The Winners
8. The Long Drape
9. King Malik
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