domenica 12 maggio 2013

Gazebo Penguins - "Raudo"

"Raudo" millanta esplosioni ma in realtà crea un focolare.
Contestualizzo: "Legna" ci aveva stupito per una suono d'impatto senza una violenza fine a se stessa, testi semplici, coi piedi per terra ma con quel piglio accattivante. "Legna" funziona.
Anni di Fugazi e Refused masticati e metabolizzati fino a farli propri, a farli suonare completamente diversi, nostrani e genuini.
""Raudo" segue quella strada ma raddrizza il tiro.
Nella sua eterogeneità è più compatto, tracce pensate già nel contesto dell'abum. Ma ok, ci arrivo: il focolare, la famiglia.
Questa è l'impressione, questo è ciò che mi ha lasciato.
Largo ai sentimentalismi che l'oggettività l'ho persa da un pezzo.
In un momento in cui dalla loro alla mia generazione (Dai circa 20 ai circa 30 anni.) non ci si è ancora guardati negli occhi per ammettere la scomparsa della cosa più preziosa che abbiamo mai avuto
: La speranza di creare in tempi umani un reddito stabile, una vita completa e indipendente, la possibilità se mai lo vorremo di creare una famiglia (Sì, l'ho detto).
Esattamente in questo momento, nel momento giusto qui si parla di "Trasloco" si parla della vergogna di tornare alla "Casa dei miei" (per chi poi ha già provato ad uscirne.) si parla del proprio nonno, delle radici, dei mobili, del caffè, della mancanza, della convivenza, della proprio adolescenza nel proprio paese sperduto in campagna, senza vergogna, senza ripudiare nulla. Perché sì, c'è anche gente non vive a Milano o a Bologna e che sta benissimo comunque, si parla di questo insomma.
 Senza pedanteria, senza illusioni, senza spocchia.
E tu con loro in coro dal secondo ascolto.

Insomma: Basta poco per sentirsi piuttosto bene e quel poco e tutto qui dentro. (uo uo uo)


Tracklist:
 01 Finito il caffè
 02 Casa dei miei
 03 Difetto
 04 Domani è gennaio
 05 Ogni scelta è in perdita
 06 Correggio
 07 Trasloco
 08 Mio nonno
 09 Non morirò
 10 Piuttosto bene

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.A.M.




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