I Descendents, band seminale della scena punk californiana attiva dal
1978, ha pubblicato quest’estate “9th
& Walnut” ottavo album in studio che arriva a 5 anni di distanza dal
precedente “Hypercaffium Spazzinate“.
Nel 2002 il gruppo era tornato alla sua line-up originale (Aukerman, Stevenson,
Navetta, Lombardo) registrando in studio questi pezzi, tenuti nel cassetto fino
ad oggi. Tra vari tira e molla, pause e altri progetti musicali, il gruppo è ritornato
in pianta stabile nel 2010, con grande gioia di tutti i suoi fans sparsi per
tutto il mondo. Il sottoscritto, che anche lui rientra tra questi, gode ancora
molto dei dischi che continuano a far uscire e soprattutto del concerto tenuto
al Carroponte nell’estate del 2017 (vedi foto sotto). E’ stata un’emozione fantastica poter
vedere dal vivo uno dei gruppi che ha fatto la storia del punk rock e poter
cantare a squarciagola “Everything Sux” e “I’m the One” insieme a Milo, iconico
cantante della band. Lo spirito dei quattro punk rockers è rimasto lo stesso,
tanta energia e tanta voglia di divertirsi suonando le canzoni che nel corso
della loro storia sono diventate dei piccoli grandi manifesti. Questo nuovo “vecchio”
album ci riporta proprio agli albori della band, proponendoci 18 tracce che
includono i loro primissimi brani composti tra il 1977 e il 1980, tra cui i
singoli dell’esordio Ride The
Wild e It’s A Hectic
World (qui per la prima volta cantati da Milo) e una cover in pieno
stile Descendents di Glad
All Over dei The Dave Clark Five. 9th & Walnut è il nome della
sala prove che in quegli anni i Descendents usavano e averlo scelto come titolo
per questo album l’ho trovata una scelta azzeccata e di riconoscimento verso un
luogo che gli ha visti nascere e crescere. La sala prove per una band che si
trova quasi quotidianamente a suonare e a sudare la propria musica, rappresenta
un fortino è il luogo che custodisce la propria intimità e la magia della nascita
di ogni singola canzone. Capite bene quindi il grande valore emotivo che questa
rappresenta. Ma questo è un altro discorso e anche se ci sono molto legato torniamo
a parlare di musica. Il singolo che ha anticipato l’uscita del disco è stato “Baby Doncha Know” una mina di pezzo che rappresenta appieno lo stile della band. All’interno
di questo album sentiamo un sacco di riferimento ad album leggendari e pietre
miliari della band come “Milo Goes To College” del 1982 e “I Don't Want to Grow Up” del 1985. Riff di chitarra
graffianti, una sezione ritmica incalzante e una voce inconfondibile fanno di
questi pezzi un marchio di fabbrica di assoluto pregio nella discografia dei
Descendents. Il disco è uscito per Epitaph Records e per noi è il disco dell’anno, con uno sguardo al passato per
affrontare al meglio il futuro senza dimenticare mai le proprie radici e da
dove si viene.
Tracklist:
Side A
Sailor’s Choice
Crepe Suzette
You Make Me Sick
Lullaby
Nightage
Baby Doncha Know
Tired of Being Tired
I’m Shaky
Grudge
Side B
Mohicans
Like the Way I Know
It’s A Hectic World
To Remember
Yore Disgusting
It’s My Hair
I Need Some
Ride the Wild
Glad All Over?
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