1) Ciao Viole, presentati ai lettori di 7pollici e raccontaci come è
nata l’idea di creare Neat is Murder e come si è sviluppata nel tempo.
Ciao! Mi chiamo Viole ho 29 (!!!) anni e sono cresciuta a Lambrate. ;)
L'idea dell'etichetta mi ha spesso solleticato la fantasia in diverse
occasioni, più o meno ogni volta che mi capitava di passare tra le dita decine
di dischi delle distro ai concerti. Nel 2011 quando eravamo in dirittura
d'arrivo per stampare i 7" dei Verme è arrivata l'occasione giusta per avventurarsi
nel diy anche come etichetta, autoproducendo il disco insieme a Giacomo
(Twotwocats tapes) e con l'immancabile l'aiuto del sempresialodato Luca di To
Lose La Track. Dare un nome all'etichetta è stato un parto ovviamente,
cambierei nome ogni giorno, ed è per questo che si chiama così infatti, se
fosse un percorso lineare sarebbe troppo noioso! Le prime uscite sono state
sostanzialmente autoproduzioni dei gruppi in cui ho suonato/suono, Verme e
Minnie's. Adesso che sto girando spesso con Minnie's e Dags! (che ho
co-prodotto, ovviamente! Quest'estate è uscito l'ep 12") mi godo la
possibilità di portare in giro la distro e per questo sono felice di aver
cominciato a co-produrre dischi di altri gruppi di amici (Riviera e SMNTCS) e
farli girare con me, chiusi in una scatola o insieme in furgone! Attualmente
siamo arrivati a 8 uscite, di cui tre negli ultimi tre mesi, e non posso che
essere molto felice!
2) Perché hai scelto di stampare in vinile?
Non è stata una scelta precisa, ma il vinile è sicuramente il formato che
ora "appaga" di più chi ha voglia di comprare un disco ad oggi.
Ammetto di essere più affascinata dal vinile che dal cd, ma è sicuramente
soggettivo - ci sono delle volte in cui vendi solo vinili e altre in cui
insospettabilmente ti chiedono solo cd, non c'è una regola!
3) Come ti organizzi con la stampa e la distribuzione delle copie dei
dischi?
Per ora le dimensioni sono necessariamente e volutamente ridotte nella
misura della sostenibilità. Quella della co-produzione è comunque anche una scelta
che apprezzo perché mi permette di condividere il tutto con amici e persone che
stimo e a cui voglio bene, come To Lose La Track e Fallo Dischi, e conoscerne
di nuove. Per la distribuzione per ora mi affido al trasporto su ruota del mio
furgoncino e a delle suntuose scatole di plastica: dove vado a suonare, mi
porto dietro la distro. Faccio tutto un passetto alla volta per mantenere il
tutto in una dimensione solo piacevole, diciamo!
4) Spiegaci come scegli i gruppi da stampare e che rapporto hai con
loro.
Per ora il giro è molto semplice: i gruppi in cui suono e quelli di alcuni
tra gli esseri umani che preferisco in questo momento. Per ora mi è andata
molto bene direi! Posso trovare anche un altro denominatore comune che unisca
tutti i gruppi che portano un loghino NIM sul disco: l'amore per la pizza!
…Credo comunque che questa rimarrà sempre lo spirito di Neat is murder, che poi
è quello che mi fa essere felice di aver "fatto l'etichetta",
condividere qualcosa con gli amici e alimentare il gran falò del DIY. (no non è
vero, è la pizza)
5) Chi ti piacerebbe stampare e quali progetti hai per il futuro?
Qualche giorno fa un po' per gioco un po' per manie di organizzazione ho
preso un pezzo di carta e ho scritto i gruppi con cui mi piacerebbe fare qualcosa,
dallo scambiare copie per la distro a magari co-produrre un disco nuovo, beh,
ce ne sono un sacco! Italiani e stranieri. In generale mi piacerebbe stampare
dischi di persone con cui ho condiviso qualcosa per la strada, ma sono sempre
pronta ad innamorarmi di qualche sconosciuto o pescare l'imprevisto, non posso
saperlo! Il progetto per i prossimi mesi o anni è di continuare a macinare
"cose", che siano dischi, feste, fanzine o tour… lascio tutte le
finestre aperte!
6) Come vedi la realtà delle piccole etichette all’interno del nostro
paese e in relazione con Europa e resto del mondo?
Quest'estate per far girare il disco dei DAGS! ho fatto un giro del mondo
attraverso le piccole e medie etichette che trovavo andando a vedere chi aveva
fatto uscire gli ultimi dischi che mi erano piaciuti - ho trovato un sacco, ma
davvero un sacco, di realtà che probabilmente nel loro paese vivono la stessa
dimensione di quelle che abbiamo qui. Siamo un po' esterofili anche se non lo ammettiamo, guardiamo con invidia
al di là delle Alpi e vediamo luccicare le etichette, ogni tanto dimenticandoci
che anche qui ci sono dei piccoli tesori che vanno lucidati e supportati, così
come quelli stranieri. Detto questo, è giusto e fighissimo che si guardi alle
etichette straniere, sia da
ascoltatore che da gruppo, non sto predicando niente! È difficile fare la gara
su USA e UK ovviamente perché sono bravissimi, sia le etichette che i gruppi,
ma ci sono davvero delle belle realtà anche qui in Italia.
7) Come ultima curiosità, svela ai lettori di 7pollici qualè stato il
primo vinile che hai ascoltato in vita tua e il primo che ti sei comprato.
La storia è questa: il giradischi è sempre stato in salotto presidiato
ovviamente dai miei genitori, che conoscendo la mia grande abilità nel
distruggere tutto quello che tocco mi ci tenevano a debita distanza. Credo che
il vinile più ascoltato e probabilmente il primo sia stato "Bridge over
troubled water" di Simon&Garfunkel o un Beatles a caso..
In realtà il primo vinile "mio" è stato un regalo di Luca
Minnie's, un 7" degli eversor comprato quando c'era ancora Smokers al
Bulk, pescato al banchetto del Pulce che cercava di liberarsi delle prove del
suo passato melodico! A quel punto ho chiesto il permesso ai miei e ho
cominciato anche io a far girare i dischi in salotto :)