I Girless & The Orphan hanno un cuore grande e nelle
loro canzoni si sente. Suonano un folk dalle accelerazioni improvvise e dalle
distorsioni fulminanti, a tratti quasi punk. Ma a loro di essere categorizzati
frega poco. Sono una mina sul muso quando suonano dal vivo e i loro dischi sono
uno più bello dell’altro. Questo è quello che conta. Con il precedente NothingTo Be Worried About Except Everything But You hanno vinto la targa giovani del
MEI come miglior disco del 2012.
Con l’ultimo The Circle And The Barrel hanno vinto
tutto. Almeno per quanto ci riguarda. Questo è un disco con due anime, due
cuori grandi come una casa. Talmente grandi da dover essere contenuti in due
parti distinte (appunto part 1 & 2), a cercare due estremi sonori. Il primo
più indirizzato verso un pop nobile ma sporco, solido nei suoni e
stratificatissimo. Sei canzoni, avvolte da un’insolito grigiore, dove la
presamale si fa lentamente largo tra le liriche di Tommaso, polemiche come
sempre ma ben più riflessive. Il secondo più veloce e violento, arriva a urlare
per farsi sentire e il ritmo cresce notevolmente portandoci in sonorità più
vicine al punk-rock. Cinque canzoni d’impatto che ti rimangono velocemente
appiccicate in testa e di cui non ne puoi più fare a meno. Tra il primo e il
secondo lato sono undici canzoni in tutto che a cantarle ti farà stare bene.
Questo è uno di quei dischi che ti danno una sensazione di libertà. Perché noi
possiamo ancora sognare insieme. Fatelo con i Girless & The Orphan. The
Circle And The Barrel è una proficua produzione tra Stop Records, Fallo Dischi,
To Lose La Track ed è accompagnato dalle splendide grafiche di Luca Zamagna di
Errata Disain.
(part 1)
1.
Hodmen and Ghost Writers
2.
F.A.S.C.
3. Open
Books
4.
The Same Blanket
5. A
Nice Guy
6.
27 and Counting
(part 2)
1. Leaders
2. Colon Ladle Pedlar Scenario
3. FYD
4. Quite Old (Coff-coffin)
5. Your
Opinion Is Bullshit