sabato 13 marzo 2010

Small Jackets / Zamarro


Lo split sette pollici che ho fra le mani, pubblicato da Go Down Records nel 2007, è una gemma.
Su un lato, ci sono i migliori. Small Jackets. Da Cesena con furore, e passione a volontà. Il loro pezzo si chiama She Don't Care, registrato in live version, ed è violenza pura. Un tiro e un riff da Sunset Strip losangelino, manco fossimo in piena era sleaze glam, però con dei suoni che rimandano all'hard rock anni '70. La spaziale voce grezza di Lu Silver, gli assoli a manetta di Eddy Current, la batteria al tritolo di Danny Savanas, il basso martellante di Rob Nobody (ora non più nei Jackets, sostituito da Mark Oak). Forti di tre splendidi album e sempre in giro in lungo e in largo per lo stivale, i quattro romagnoli meriterebbero ben altri riconoscimenti. Gruppo da seguire, ammirare, amare.
Ribalto il disco sul piatto e mi sposto appena al di là del confine: gli Zamarro (premio speciale per il nome più zamarro) vengono da Basilea, Svizzera, e neppure loro scherzano. La loro Satan's Arms è adrenalinica, con quel giro di chitarra secco e stoppato, tra Danko Jones e super rock scandinavo. Dal punto di vista compositivo, è meno interessante della canzone degli Small Jackets. Però che stringhe, che velocità. Promossi.
Il bello di un doppio singolo come questo è che lo fai viaggiare un sacco di volte, prima un lato e poi l'altro, a ripetizione. E il fruscio del vinile è un toccasana per chi cerca l'onestà del vero rock.

McA

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